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Piramide : (base geodetica) si trova in brughiera, nella zona della pista dei tedeschi. Costruita nel 1788 come base per la triangolazione della Lombardia. Era in passato un punto di riferimento molto importante per tutte le misure geodetiche dell’Italia del Nord. Elenco delle scritte sulle 4 pareti.  
Parete nord:  
PROVENTIA D.N. IMPERATORIS ET REGIS NE PEREANT VESTIGIA PVNCTORUM QUIBUS DEFINITUR BASIS TRIGONOMETRICA MOLES SUPERSTRVCTA ET AXIS PYRAMIDIS PRAESIDIO SVNT MONVMENTO OPERIS ANNO 1833. 
Parete sud: 
HVC IN AXIDE PYRAMIDIS PERTINGIT PVNCTVM BOREALE EXTREMUM BASIS TRIGONOMETRICAE BIS ACTAE AD MENSVRAM AB ASTRONOMIS MEDIOLANENSIBVS ANNO 1788. 
Tratto dall'opuscolo "La Base Geodetica di Somma Lombardo" a cura di Lucilla Caramella. 
A fianco della "piramide" c'erano due torri in ferro (tralicci), vi salivano gli artiglieri con *"teodoliti" per rilievi trigonometrici. 
* Il TEODOLITE: è uno strumento ottico a cannocchiale per la misurazione degli angoli azimutali e zenitali, usato per rilievi 
  geodetici e topografici. 
 
 
 
Pìsta di tedèsch : La vecchia pista dei tedeschi, che risale alla seconda guerra mondiale. Si tratta di una lunga strada che attraversa i boschi della brughiera di Malpensa, un tempo serviva per condurre gli aerei militari ai depositi nascosti tra la vegetazione.  
Parte dalla  Via S. Giorgio, attraversa la Via valle, passa davanti al Riding Club Casorate e la “piramide”, prosegue sempre diritto fino di fronte ad una casa, (ex Casa dei Cacciatori) svolta a sinistra e dopo circa un chilometro si ferma. Seguendo quel che rimane del cemento usato per formare la pista, si notano ancora i resti di qualche para-schegge e le vasche di raccolta acqua per spegnere gli incendi in caso di attacco aereo, ma il tempo e l’incuria dell’uomo ne stanno cancellando le tracce. Nella foto scattata dalla Via S. Giorgio, si nota il pozzo della Valle (struttura di cemento bianca)  e quel che rimane della vecchia pista fatta costruire dai tedeschi. 
 
 
 
Pìsta : ex Osteria Della Pista,  proprietario e cuoco di fama “ul Cèk da la Pista” era un personaggio molto noto (Francesco Cattoretti), ora Via Verbano angolo Via Torino. Ex Strada per Somma ed Arsago angolo Strada detta della Quadra. 
Ora trasformata in ristorante e pizzeria ha perso tutto il suo fascino. Non ci sono più le bellissime pentole di rame appese alla parete della cucina, non ci sono più i soldati gli ufficiali i patiti dei cavalli e della caccia alla volpe in brughiera, la clientela è cambiata - La locanda con alloggio e stallazzo è ormai un ricordo. Il piatto "forte" era ul risót giàld cùn ul midól, (il risotto alla milanese), un'altra specialità era "ul zabajùñ" (zabaglione). Mio zio che allora era apprendista cuoco "in dal Cèk da la Pista" (Francesco dell'osteria della pista), mi raccontava che era un cuoco eccezzionale e che i "signori" venivano da Milano con la carrozza per mangiare il suo risotto e degustare lo zabaglione. 
Nella foto ,  2° da sinistra Oreste Salmini (ex prestinaio di piazza Mazzini) 3° Francesco Cattoretti "ul Cèk da la Pista" 4° Maria Angela Parolo (la sorella del prof. Parolo) 4° Franco Cattoretti (figlio del "Cèk"). (per gentile concessione della signora Lilla Rotolo  Schoen) 
 
 
Póz ruáia : (pozzo) di fianco alla ex “ Tessitura Giovanni Cozzi & Figli “, sull’angolo della nuova banca, ex Circolo Combattenti, per attingere l'acqua vi era una grossa ruota con catena dove si attacava il secchio, poi "modernizzatao" si azionava una grossa leva che, tramite una pompa faceva sgorgare l'acqua.  
 
 
 
 
Ratéra : (Ratera) Via Roma n° 36. Ex Strada di S. Ilario; nel 1886 si chiamava Circolo Famigliare e si trovava in Via Genova (oggi civico n° 31), ex Vicolo Centrale. Si  vedono ancora il cancello la porta sulla strada dove abitava la “sciura Gilda” (levatrice di Casorate); il fabbricato è proprietà della famiglia Dettoni. Dopo la seconda Guerra Mondiale venne acquistato (in Via Roma, ex Strada di S. Ilario) un capannone di legno in disuso, formando una cooperativa di soci con un nuovo nome “Circolo Familiare Ratera”. Per un'ulteriore approfondimento vedi capitolo "Ricordi di un tempo che fu" al paragrafo: la "Ratéra". (le foto della "Ratéra" sono state ricavate da fotocopie avute dal signor Gianni Franchini, che ringraziamo sentitamente, la pergamena a ricordo del centenario mi è stata gentilmente donata durante la festa dal ex segretario Ivo Quadrio che ringrazio.) 
Per maggiore informazione vai a: MEMORIA STORICA DI CASORATE\Ricordi di un tempo che fu\pag. 2 La "Ratéra" dal 1886. (una miniera di info da parte del sig. Luigi Parolo) 
 
 
 
RISTORANTE NAZIONALE:  (chiamato; cafè da la staziúñ) ora non esiste più, si trovava in Via Como, 9 (ex Strada della Fontana)  oggi c’è un’officina di costruzioni e riparazioni in ferro e acciaio. Il Ristorante Nazionale aveva anche le camere e una sala da ballo, fu gestito dalla famiglia Armenti (nonno del Gianni Milani) fino all’arrivo della famiglia *Stamerra che rilevò l’attività il 18 gennaio 1937. Il caffè Ristorante Nazionale fu chiuso nel settembre 1943, sala da ballo compresa per trasferirsi in Via Torino, 20. Nel 1947/48 per permettere la costruzione della Statale SS33 del nuovo sempione che passava a pochi metri dal Ristorante, fu demolito; la terrazza con sotto le cucine e il ripostiglio (sulla parte destra entrando dall’ingresso). Da notare l’ingresso del Ristorante, in centro a sinistra, sullo sfondo la “nuova Stazione” e l’ex passaggio a livello con un solo binario (quando ancora passavano i treni a vapore) che, a sbarre abbassate bloccava la circolazione sulla Statale del Sempione (quando ancora era l’unica strada esistente e dalla stazione deviava per Via Trieste). In primo piano si vede il campo da tennis (unico in Casorate) di proprietà della famiglia Luigi Cattoretti, allestito negli anni 20, requisito dai tedeschi durante la seconda guerra mondiale ad uso parcheggio camion, poi eliminato per costruire il nuovo Sempione.  ballavano al sabato sera   
(per gentile concessione della dott. Lilla Rotolo) * La signora Stamerra Giovanna (classe 1925) racconta. Mio padre ha voluto dare un futuro migliore ai suoi figli, destinati al lavoro nei campi in provincia di Lecce, trasferendosi a Casorate tramite un parente di Crenna, per iniziare una nuova vita. 
 
 
 
Rüviscera : (Rüviscera) ora piazza S. Rocco. Ex Rüviscera (la definizione "rüviscéra" è tratto dall’«Elenco delle strade Comunali in data 20 Aprile 1866»), il nome è stato storpiato più volte ma ci atteniamo a quello ufficiale. Antico caseggiato tipico lombardo, vi abitavano molte famiglie di origine contadina. Nella piazza (ora S. Rocco) contigua al fabbricato, c’era l’aia, destinata ad accogliere i prodotti da essiccare, trebbiare, cernere ecc. Ora non esiste più, è stata demolita il 1 dicembre 1989 per costruirvi il Centro Anziani la «"RIVISCERA"». Nella foto di sinistra (per gentile concessione della signora Adriana Tarabbia in Fumagalli) si vede, in centro a destra la ruspa il giorno prima della demolizione, l'altra foto è tratta dall'allegato della Prealpina, LOMBARDIA Oggi del 29 novembre 1998: si  vede la trebbiatura con il Trèsc «correggiato» ). 
 
 
 
Salvadúr : (Salvatore) Ora via Roma angolo via Novara. Ex Strada di S. Ilario angolo Contrada di S. Rocco e Rüviscera. Nella foto si vede l'angolo dell'ex gelateria, poi salumeria, sede del CAI, cartoleria, oggi trasformato in appartamenti. Era una famosa gelateria nota a tutti i vecchi Casoratesi. Una annotazione particolare, quando doveva spingere il suo pesante triciclo per la vendita dei gelati in piazza Carducci (pesa) e davanti alla stazione di Casorate, soffrendo di gotta si faceva aiutare dai ragazzi a spingerlo sulla salita di Via Venezia (oggi senso unico), che poi ricompensava con un gelato.   
 
 
 
Samaritana : (pozzo della Samaritana ad uso famigliare) ora  Via Verbano angolo Via Adua. Ex Strada per Somma ed Arsago angolo Strada della Monica. Ora non più esistente per l’allargamento dalla curva, ma tutto il materiale originale è  conservato dalla famiglia Salmini (che ne è proprietaria). Era un pozzo con un fascino tutto particolare e di una certa bellezza, forse perché costruito tutto in mattoni a vista con le due colonne che sostenevano l'affresco raffigurante la Samaritana. Si notava subito quando si entrava in paese, e molti anziani lo ricordano con nostalgia, Nella foto (eseguita dal prof. Parolo autunno 1951) a destra il pozzo della Samaritana, a sinistra si vede la strada allagata dopo un forte temporale: proprio davanti il negozio “da l’Ércul” (Ercole Parolo uno dei primi ad avere la macchina già dal 1930) si vedono le tavole distese su dei sostegni per non far bagnare i piedi ai pedoni.  
 
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San Giórg: ( Scuderie Parco San Giorgio ) ora Via S. Giorgio, 47. Ex Via “Strada detta della Quadra”. Di fronte all’ingresso per il Viale SCUDERIE BOCCONI e la Lona (Ca' Torretta). È una villa di pregevole valore, costruita all’inizio del 900 per incarico dei fratelli Bocconi. Sul retro ci sono le scuderie, al fianco la chiesetta meta di matrimoni di prestigio: il tutto è circondato da un parco vastissimo, completo di piscina e vari maneggi, una portineria (ora casa privata) e tanti alberi di alto fusto che creano un paesaggio suggestivo. La foto è tratta dal libro: I cavalli, i cani e ….la volpe…..  
 
 
 
Sán Róch :  (chiesetta di San Rocco)  ora Via S. Rocco, incrocio Via F.lli Bandiera.  
Ex Strada vicinale di S. Rocco, incrocio Strada vicinale Crosetta e Strada Ragondollo. La chiesetta di S. Rocco fu costruita lontana dal paese, quando a Casorate si viveva solo di agricoltura, antecedente il 1570 ubicata dove all’epoca esistevano solo i campi, recintata con uno steccato dove le bestie non potessero sporcare. I contadini potevano fermarsi lì a pregare, o chiedere grazie personali o ad implorare Dio per un buon raccolto. Ora meno frequentata, ma il 16 agosto (S. Rocco), ci si ritrova in questa chiesetta per la S. Messa.  
 
 
 
Sánt 'Ilari : (chiesa di S. Ilario) ora  Via Roma di fronte al cimitero. Ex Strada di S. Ilario. La  chiesa fu ristrutturata circa nel 1570 su ordine di S. Carlo Borromeo in visita pastorale a Casorate. Nel 1900  fu costruito proprio di fronte l’attuale Cimitero. Dopo un lungo abbandono, ora ha ripreso le sue funzioni pastorali. Si racconta di un fatto (tra il sacro e il profano) avvenuto durante la peste del 1348. Gli abitanti di Cardano per far sì che anche a Casorate si diffondesse la peste,  di notte unsero i catenacci della chiesa con stracci appestati, ma fu tutto inutile, S. Ilario compì il miracolo e l'epidemia non si diffuse. Si presume che in base a questo avvenimento i Casoratesi lo abbiano scelto come Patrono.  Nella foto di sinistra la chiesa di S. Ilario.     A destra i catenacci (i cadenàsc) del "fattaccio". La chiesa fu ampliata nel 1905 ma non rifinita internamente, nel 1926 l'allora parroco don Luigi Mariani portò a termine i lavori di rifinitura chiamando tra i quali il noto pittore casoratese Luigi Roggiani. 
 
 
 
Scœr : (scuole elementari Milite Ignoto) ora Via De Amicis, 1. Ex  Strada vicinale di Laja. «vedi anche foto sotto la voce “cinéma vecc”». 
(per gentile concessione della famiglia Bardelli/Facchin) 
 
 
 
Sempiúñ nœv : (Sempione nuovo la S.S. 33) ora Via Sempione. Ex Strada provinciale del Sempione. Il tratto del Sempione (nuovo) che attraversa Casorate fu ultimato nel luglio 1948. (vedi foto paragrafo:“Geþa Nœva”). 
(foto archivio prof. Parolo) 
 
 
 
Sempiúñ vec : (Sempione vecchio) ora Via Trieste. Ex Strada Provinciale del Sempione. Nella parte centrale della foto a sinistra (ed. Porrini anni 20), si nota la “Strada Provinciale del Sempione” quando non era ancora asfaltata e passava sull’attuale Via Trieste, davanti la ferrovia non ancora elettrificata. Nell'altra foto (per gentile concessione del signor Luigi Salmini), si può notare: la ex Strada Provinciale del Sempione  (ora Sempione vecchio) appena asfaltato e la chiesa del Sacro Cuore (Geþa nœva). Sul ciglio della strada a sinistra si notano tre platani, si dice che erano piantati di proposito per segnalare l'inizio e il termine dei paesi (specialmente con la nebbia). Chi ha buona memoria si ricorda di certo i tre platani  tagliati qualche mese fa a Somma Lombardo tra la ex "Capri", ora ristorante cinese, e il colorificio Arcobaleno.  
 
 
Sempiúñ : (Sempione)  ora Ristorante Pizzeria Sempione. Ex Osteria della Trappola (1° proprietario “ul Selmo dal Sempiúñ” poi Locati "Felice dal sempúñ"), ora  Via Sempione 59, angolo Via Verbano. Ex Strada Provinciale del Sempione, angolo Strada per Somma ed Arsago, località "Bettolino di Casorate" . Era  la  più antica locanda  con stallaggio (stalla, di solito annessa a locande o alberghi) di Casorate, costruita appunto nella zona Bettolino di Casorate (piccolo spaccio di generi alimentari) vedi mappa catastale terreni del 20 aprile 1864.   
 
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Stall di màrtur : (cortile dei bonaccioni) ora Via Genova, 26/46 angolo Via Novara. Ex Vicolo Centrale. È un cortile stretto e lungo, abitato da molte famiglie, con collegamenti con altri cortili che a loro volta hanno passaggi «segreti» che formano una specie di labirinto,  per i non residenti  di difficile orientamento. Alle spalle c’è la Via Novara che in origine non esisteva. (il collegamento tra la Via Genova e Via Magenta fu aperto al pubblico nel giugno 1914 e si chiamava Via V.Veneto).  
Ancora oggi è visibile la lapide appesa sulla parete nel giorno dell'inaugurazione con la scritta: "PER VOLONTÀ DEL POPOLO E CONCESSIONE DEI PROPRIETARI QUESTA STRADA FU APERTA AL PUBBLICO NEL GIUGNO 1914".  
 
 
 
Stáll nœv : (cortile nuovo) ha due ingressi; uno da Via Venezia, ex Contrada del Marchino; e quello “principale” da Via Roma, ex Strada di S. Ilario. È un cortile a forma di |_|  molto ampio, originariamente era abitato da famiglie Casoratesi che lavoravano per i conti della "Masnaga" fino al 1921. Dopo sono arrivati ad abitarvici dalla Valtellina le famiglie: Battaglia, Castellanelli, Ghislini, Marchetti, Richelda. Dal Veneto famiglia: Segalla. Dalla Brianza famiglie: Corti, Perego. Fino a non tanto tempo fà queste famiglie si sono prodigate per tanti anni al duro lavoro dei campi.   
  
 
  
Stàl véc :  (cortile vecchio) ha l'ingresso dalla piazza ex Cadorna (poi abitualmente chiamata piazza della fontana) ex Contrada del Marchino ora Via Venezia. 
Costruzione fine 700 inizio 800. Nel 1921 nonno Quadrio con tre figli si trasferì dalla Valtellina a Casorate dove acquistò lo stabile chiamato dai casoratesi stàl véc (cortile vecchio)  i locali erano così composti. Piano terra; cucine, cantine, stalle con mucche, cavalli, asini, maiali. Primo piano; stanze, fienili, locali per allevamento bachi da seta, granoturco e frumento. Nel cortile c'erano le piante dei "murúñ" (gelsi) che servivano per allevare i bachi da seta, non mancavano di certo le galline, oche e tutti gli animali "da cortile" in uso di tutti cortili dei contadini. Ogni famiglia aveva il proprio orto dove coltivare la verdura ed un pezzo di terreno con alcune piante di frutta. Non tutte ma quasi avevano anche la vigna per coltivare l'uva dalla quale ricavavano il vino che solitamente a Casorate chiamavano "ul pisarèl o strasciapàta", un vino leggero con pochi gradi alcolici. Quando la raccolta dell'uva non era sufficiente per il fabbisogno famigliare, andavano in Piemonte per acquistare l'uva mancante. Le famiglie che avevano bisogno di pigiare l'uva data la quantità della stessa, la portavano alla "OSTERIA DELLA MONTAGNETTA" dove avevano un grosso torchio per la pigiatura, in pagamento lasciavano le vinacce da cui ricavavano dell'ottima grappa, le famiglie con poca produzione la pigiavano con i piedi in una tinozza di legno. Oggi anno 2010 è abitato ancora dalle famiglie Quadrio. Dalle foto sopra in mattoni rossi è la parte delle stalle dove c'erano le bestie al piano terra, le cascine dove mettevano il fieno per le bestie d'inverno al primo piano. Ancora oggi a testimonianza di "un tempo che fu" sono rimaste come in origine (per volere di Ivo) . Nella foto di sinistra si vede il sig. Ivo Quadrio (proprietario)... 
 
 
 
                      
Staziúñ : (stazione FFSS) Via Sempione. Ex Strada Provinciale del Sempione. Costruita prima della seconda Guerra Mondiale nel 1925; prima ne esisteva una all’altezza del passaggio a livello per Gallarate che chiamavamo “caþèl” (vedi foto al paragrafo “caþèl”). 
Nella foto sopra a sinistra (per gentile concessione della famiglia Bardelli/Facchin), si vede: il passaggio a livello con le sbarre abbassate, anno 1950 circa, questo divideva il Sempione "nuovo" (la SS 33) con il Sempione "vecchio (Via Trieste), la linea ferroviaria con ancora due binari ma già elettrificata, a sinistra il casello ferroviario dove abitava l'addetto al controllo dei binari e della linea telegrafica. Sullo sfondo della foto, si vede la chiesa con il campanile, a destra la casa del coadiutore, il campetto dell'oratorio dove i ragazzi giocavano a calcio fra le piante di tiglio. Ora le cose sono cambiate radicalmente; il passaggio a livello è stato eliminato circa trenta anni per fare un sottopasso pedonale e uno carrabile, il casello è stato demolito e la terra che formava una specie di collinetta, è stata spianata per formare uno scalo ferroviario con annesso deposito. Oggi, anno 2004, il tutto è stato nuovamente modificato per fare il sottopasso carrabile, unico rimasto è il sottopasso "vecchio"  attualmente inadeguato per il traffico moderno. Ora finalmente la parte nord di Casorate, che era tagliata in due dalla ferrovia ed il Sempione, può finalmente sentirsi parte integrante ed unita con il paese. 
Nella foto di destra (per gentile concessione del signor L. Salmini), si vede la stazione ferroviaria di Casorate anno 1925 circa quando la linea ferroviaria non era ancora elettrificata ed i treni erano trainati da locomotive a vapore. 
                                                                                       
                                                                                                 La locomotiva a vapore, primo treno che fernmava                                                     Vista della stazione di Casorate S. nel 1952 
                                                                                                                         a Casorate S. (archivio prof. Carlo Parolo)                                                                         (per gent. conc. Enrico Richelda) 
 
                                                                                                                                  la búnza     
 
Strava dal Cimiteri : (strada del Cimitero) Via Roma. Ex Strada di S. Ilario. Parte dal Borgo S. Ilario e termina al cimitero. Allora la strada non era asfaltata, e d’estate in occasione di qualche ricorrenza particolare, religiosa o civile, la strada veniva innaffiata con acqua tramite una cisterna. Nella foto: (per gentile concessione del sig. Giovanni Colombo «figlio del "Piero Faustéñ"») “la búnza”, anno 1956, festa di S. Tito, “ul Piero Faustèñ” con la cisterna mentre innaffia prima della processione la “Strada di S. Ilario”, (all’altezza dell’ex “fóss” -vedi foto paragrafo: “fóss”- ora Scuole Medie).  
Per gentile concessione del "fiœ" (figlio) dal "Piero Faustéñ" Giovanni Colombo. 
 
 
 
Teatro di U.O.E.I (Unione Operai Escursionisti Italiani) con tanto di palco dove si esibiva la OND Filodrammatica (vedi foto del 6-9-42); si tenevano anche feste danzanti: si trovava in via Torino, proprietà De Bernardi. Nella foto, (per gentile concessione del sig. Carluccio Roggiani) la Filodrammatica di quei tempi. 
1° in piedi da sinistra: Luigi Tamborini, Ripamonti, Turri, Pierino Roggiani, militare (del distaccamento di Casorate), Enrico Puricelli, Il maestro elementare Peruzzotti, Carlo Milani, Lucio Mattaini, Oreste Dettoni, Carlo Zenaldi. Seduti da sinistra: Bono, Bagni, Puricelli, ing. Ghidini, Elsa Casanova, Mazzetti, Ginèto Porrini.  
 
 
 
Uratóri :  (oratorio)  Via S.G. Bosco di fianco alla chiesa. Il vecchio Oratorio fu costruito nel lontano 1905/1906, era un grosso caseggiato con al centro un grande locale, ai lati due altri locali, un campetto per il calcio, più piccolo di quello esistente (con qualche pianta di tiglio nel campo). Nel 1973 il nuovo Parroco, Don Ernesto Catturini, lo fece demolire per costruire quello ora esistente. (archivio prof. Parolo) 
 
 
Vall : (fattoria della valle) in fondo alla discesa della “Costa da la vall“ Via S. Giorgio; ex Strada detta della Quadra, subito a destra.  
 
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Valét : (vallette) Ora è Via Emanuela Loi ex Strada della Valletta. Si presume che esistesse un collegamento tra "i Valétt" e la "Peschiéra" (vedi paragrafo: Peschiéra) e che tale conduttura sotterranea alimentasse con la propria acqua, prima il vecchio lavatoio, poi la fontana della ex piazza Cadorna. Nome derivante dalla conformazione del terreno, si trattava di una zona paludosa ricca di fauna acquatica lunga mt. 50 x 20 alta 2, d'estate i ragazzi (classe 1920-1936 circa) vi facevano il bagno. D'inverno quando si ghiacciava, i macellai di Casorate tagliavano il ghiaccio in quadrotti, poi lo mettevano nella "giazéra" (ghiacciaia) ogni "macello" (macellai fai da te che comperavano le bestie ancora vive e poi le macellavano) ne aveva una a forma di pozzo, si partiva dal fondo con uno strato di ghiaccio, uno di pula di riso (perchè non marciva), tra il ghiaccio venivano messi i "quarti" di bovini, ovini e altro, il tutto veniva coperto con tavole e la carne veniva tolta di volta in volta al bisogno fino ad esaurimento. Con il passare del tempo il ghiaccio si scioglieva e la tavole si abbassavano fino quasi al fondo ma ormai si era arrivati al nuovo inverno e si poteva recuperare altro ghiaccio per nuove macellazioni. Nei pozzi più grandi c'era una scala in pietra per scendervi, mentre quelli più piccoli avevano i gradini a pioli di ferro.  
 
Nella foto sopra, un "pozzo frigorifero" ritrovato durante i lavori di ristrutturazione della casa del sig. Giulio Mazzetta dove c'era una vecchia macelleria in Vicolo del Forno a Mercallo. La profondità è di m. 7, la scala di discesa è in gradini a pioli di ferro.   
 
 
 
 
Vìcul di Rumáñ :  (Vicolo dei Romani) ora Vicolo dei Romani. Ex Strada Consorziale detta dei Romani (non era ancora via pubblica). Su questo “Vicolo”, che tutti credono sia il più antico di Casorate (forse perché porta il nome “Romani”), bisogna soffermarsi un momento e fare qualche precisazione. Originariamente non esisteva il “Vicolo dei Romani”, ma si chiamava  “Strada Consorziale dei Romani”, ed aveva l’ingresso solo da Via Torino (ex Strada Comunale detta  Quadra), ed era un vicolo chiuso. Solo dopo il 1913 fu fatto il proseguimento del Vicolo che si collegò con la Via Roma (ex Contrada dei Romani). 
 
 
 
Vìgna dré : (Vigna di Dietro) ora  Via Marconi. Ex Strada Vigna di Dietro. 
Nella casa bianca che si vede sulla destra, c'era  nel cortile interno la "OSTERIA DELLA MONTAGNETTA" poi rinominata "TRATTORIA DELLA MONTAGNETTA", ma per i casoratesi era soprannominata "dal NECLÈT" dal nome del propritario Anacleto (ancora oggi anno 2010 si vedono le due scritte sovrapposte dell'insegna). Zona comunemente chiamata "la Muntagnéta" (la montagnetta). Vedi paragrafo: Ricordi di un tempo che fu, capitolo: La compagnia della Stella Alpina.   
 
 
                     
                                                                                                                    Questa foto (ul lampiunée) è stata prelevata su You Tube 
                                                                                                                                                                                                 da:  i  mestieri e le voci della vecchia Milano. 
                                                                                                                                                                                                 Rappresenta l'addetto all'accensione e spegnimento dei lumi 
                                                                                                                                                                                                a petrolio. (vedi lampione nella foto a sinistra, posto sull'ex  
                                                                                                                                                                                                Strada per Gallarate,  poi Viale alla Stazione, ora Via Milano. 
                                                                                                                                                                                                (ex piazza Carducci, ora volgarmente chiamata, piazza della pesa ).    
                                         
 
Villa Cattoretti: (Schlósar) ora Via Milano. Ex Strada per Gallarate poi Viale alla Stazione.  
È stata costruita in due fasi, la prima alla fine dell'ottocento (vedi foto con i lampioni a petrolio) su terreno precedentemente di proprietà della  Masnaga, e la seconda nel 1912. È dotata di una vastissima cantina in cui c'era…. udite, udite…. una botte piena di sale. Da essa la padrona di casa, la signora Linda Toto Cattoretti, che era l'ostetrica del paese (prima della "sciúra Gilda"), prelevava di volta in volta i bambini da far nascere e portare poi alle mamme di Casorate!  
 
 
 
Villa Chiaravalle: (Bodór) ora Via Sempione. Ex Strada per Gallarate. 
Anticamente di proprietà di industriali svizzeri, in un certo periodo, agli inizi del novecento, è stata adibita ad albergo di lusso. Acquistata poi dal sig. Silvio Chiaravalle, è tuttora di proprietà della famiglia.  
 
 
                              
Villa Martinez : (Masnaga) ora Via Trieste, 13. Parte dalla ex Strada Provinciale del Sempione e termina davanti alla villa, ex Via privata Strada alla Masnaga. Si tratta di un palazzo nobiliare risalente al 1700 circa, ha una bellissima ed elegante facciata orientata verso il parco e i boschi che la circondano. Antica proprietà del nobile Giacomo Masnago poi venduta ai  Martinez, passata poi alla famiglia Benvenuti        (i vecchi Casoratesi si ricordano ancora la figura del conte Ludovico). 
Nella foto a sinistra, in primo piano Maria Vedovato a 7 anni, alle spalle villa Martinez, a destra la stalla con l'abitazione del custode della villa.  
 
 
 
Villa Ughetta: (Panscéta) ora Via Trieste.ex Strada del Sempione. 
Villa Ughetta è una palazzina stile liberty, costruita nei primi 1900 come luogo di residenza estiva. L’ampio parco privato di circa 11.000 mq raccoglie alberi secolari dalle essenze pregiate, cedri, olmi, pini e altri, disposti a creare percorsi suggestivi e ampi spazi da adibirsi a varie  attrezzature per il tempo libero e lo sport. Il complesso è costituito da una palazzina centrale e da due edifici più piccoli. 
(ediz. Tito Porrini anni 20) 
 
 
 
Vitória : ex osteria della Vittoria ora Via Novara, ex Contrada di S. Rocco. Fornita di tre campi di bocce, si dice che erano i migliori di Casorate. Foto sopra, l'ingresso dell'ex osteria (foto di redazione).  
 
Interno "Vitória" 
Gruppo di clienti sui campi di boccie, la foto è  dell'anno 1940 circa. 
In piedi da sinistra: 1° Luigi Milani (gerente), 2° Regalia (papà di Carlo), 3° Ambrogio Chiaravalle, 4° Salmini (papà di Santino), 5° Giuseppe Bettinelli, 6° Flavio Dettoni, 7° Pietro Zocchi, 8° Francesco Milani, 9° Magnoli, 10° Giacomo Chiaravalle, accucciati fila centrale, da sinistra: 1° Giuseppe Dettoni, 2° Virginio Radice, 3° Fausto Mazzetti, 4° Nello Signorini, 5° Giuseppe Fumagalli, 6° Carlo Zocchi (papà di Antonio), seduti prima fila da sinistra: 1° Bagni 2° Edoardo Dettoni. Il bambino (fila in piedi ) tra il n° 5 e il 6° è Giulio Milani, tra il 6° e il 7° a sinistra Mario Chiaravalle a destra Antonio Zocchi.  
Qualcuno è ancora in vita a testimonianza. (La foto è del signor Mario Chiaravalle).  
 
 
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