- SCUDERIE Don Rodrigo -
Prima scuderia di Casorate S. con pista di allevamento cavalli della "Razza di Besnate"
Cavalli e brughiera di Casorate Sempione
Un'attività importantissima che fece conoscere Casorate anche all'estero fu "l'allevamento dei cavalli". Esiste infatti un ippodromo delle SCUDERIE BOCCONI e la pista di S. Uberto. Qui si ritrovano ancora, di frequente, gli appassionati di cavalli e di caccia. Nella stagione propizia si rinnovano, infatti, le partite di caccia alla volpe, alle quali hanno partecipato spesso, negli anni passati, il Principe con il suo seguito ed i più famosi nomi dell'aristocrazia italiana. C'è ancora a Casorate, chi si ricorda gli ufficiali del Savoia Cavalleria; che si misuravano in gare a ostacoli. Sembra quindi adatto a Casorate il titolo di "piccola Inghilterra" attribuitogli da un giornale. A Casorate i cavalli da sella e da corsa arrivarono nel secolo scorso. La prima scuderia si trovava in quell'edificio basso che sorge accanto al ristorante Sempione in Via Verbano era di proprietà di Bernardo Demolli, già da 1882 e proprietari dell'osteria del Sempione con stallazzo in località "Bettolino". Il primo che allevò i cavalli fu un certo Cavioni che aveva una trentina di cavalli della "razza di Besnate". Subito venne il conte Bocconi, poi Ernesto Felli e a seguire tutte le altre scuderie. I primi allenatori dei cavalli furono inglesi. Il signor Colli è uno dei proprietari che ha portato i cavalli della "Razza di Besnate" SAB (Società Allevamento Besnate), a venire anche il conte Bocconi che costruì un bel complesso in via S. Giorgio. Per "allenare" quei cavalli da corsa venne preparata una pista in brughiera che ora non c è più. È stata sostituita da un frutteto. Ricordano questi primi cavalli da corsa il ristorante la Pista e un cartello indicatore che era posizionato all'inizio di Via S. Giorgio sulla casa del sig Pastorelli Roberto con indicazione "LA PISTA" (c'è la foto della scritta nell'archivio Rodoni) stava ad indicare la direzione che conduceva alla "pista" del conte Bocconi. . Dopo i cavalli da corsa vennero quelli da caccia che servivano per caccia alla volpe: cavalli robusti e veloci, spesso irlandesi. Ai cavalli da caccia furono affiancati i cavalli da sella che servivano per le passeggiate in brughiera e per concorsi ippici. La terza scuderia che sorse a Casorate fu quella di Ernesto Felli. Seguirono quelle del Signor Badini, del Signor Reinach, delle Querce, della Capinera, del Signor Billi ed altre non di minor importanza. A Casorate ci sono più di 400 cavalli da sella, c'è anche più di una scuola di equitazione. Alcuni cavalli di Casorate si sono fatti onore in concorsi internazionali: per esempio quelli di Vittorio Orlandi, che è stato olimpionico, e della squadra nazionale delle Olimpiadi, con Federico e Mauro Roman. (un DVD "I protagonisti del cavallo a Casorate sempione" è stato distribuito ad una premiazione "HISTORICAL EQUESTRIAN AWARDS" il 21 aprile 2015).
Le "vecchie" scuderie di Casorate Sempione:
La prima era in Via Verbano di proprietà Demolli Bernardo già proprietario dell'osteria del Sempione 1882 in località "Bettolino", l'allevatore un certo Cavioni con una trentina di cavalli della "Razza Di Besnate").
La seconda è la "scuderia Bocconi" di Via S. Giorgio
La terza è quella di Ernesto Felli in Via Sempione (ora Johnnie Fox's)
Seguirono: Badini, Reinach, Querce, Capinera, Billi ed altri privati di minor importanza.
Una piccola Inghilterra a due passi da Malpensa
Una storia piena di bellezza e successi quella dell'equitazione nella brughiera. Campioni olimpionici, nobili cacciatori e il padre di Ribot e Nearco
Spesso non si conosce, nel bene e nel male, ciò che ci sta accanto. Lo si sfiora, lo si annusa, lo si immagina, ma rimane fuori dalla nostra vita. Annalina Molteni la brughiera prima l'ha sfiorata, poi l'ha annusata e immaginata, infine l'ha fatta entrare nella propria vita attraverso due romanzi: "Falsa staffa" e "Il guado della Maltinta" (Edizioni Equitare). «Vengo da una famiglia equestre - racconta la scrittrice- e fin da piccola ho frequentato questo ambiente. Da adulta ho scelto la professione di veterinaria e ho continuato a viverla. Io la brughiera l'ho assorbita come una spugna e poi l'hostrizzata, trasponendola nei miei romanzi».(sopra: la scuderia San Giorgio a Casorate Sempione)
Molti dei presenti alla conversazione equestre nella biblioteca della scuderia La Capinera, iniziativa compresa nella manifestazione "Il cavallo, la brughiera", si sono riconosciuti leggendo la storia raccontata in "Falsa staffa". Una storia che ha per protagonista una giovane veterinaria che viene catapultata nella misteriosa vicenda del purosangue Violet Valhalla. «Quel romanzo è ambientato nella scuderia San Giorgio di Casorate Sempione, anche se non lo dico esplicitamente. I personaggi seppur di fantasia, sono presi da quel mondo. C'è il paesaggio, nebbioso e affascinante, c'è il gergo del mondo dei cavalli, così particolare e democratico. Solo nelle scuderie infatti puoi vedere uno stalliere dar del tu a un marchese con la naturalezza di un famigliare, perché il punto di equilibrio tra loro è il cavallo. È un mondo trasversale che si presta a essere romanzato».
Quanto conoscono i casoratesi di quel mondo che pian piano sta scomparendo, ingoiato dalla modernità? «Penso poco, perché è un mondo a parte che viene vissuto come snob anche se snob non è. La stupidità spesso è una qualità socialmente trasversale» dice perentoria la Molteni.
Carlo Severgnini, Fm (field master) della Società milanese caccia a cavallo, la Brughiera e la storia dei suoi cavalli la conosce nei minimi particolari. Luoghi e nomi che rieccheggiano nelle mattine brumose e nelle corse interminabili per i territori che circondanol'aeroporto di Malpensa e il castello Visconti di Somma Lombardo, (Cascina Costa, Casorate Sempione, Vizzola Ticino, Vergiate, Besnate, Caidate). C'era persino un tempo in cui i cavalli venivano caricati sulle zattere per attraversare il fiume Ticino. «Qui a Casorate- spiega Severgnini - è sorta una "Little England", grazie all'impulso dato negli anni '30 dall'avvocato Emilio Badini con la costruzione di una serie di cottage, spartani e in perfetto stile inglese, dove i proprietari potevano tenere il proprio cavallo con sè nei giorni dedicati alle cacce». Tra i presenti nella sala c'è ancora la figlia di Badini, Maria Ludovica, detta Totò, che nonostante le molte primavere sulle spalle monta ancora in caccia. In questa straordinaria storia non si puo' non ricordare casa Reinach che, insieme alla scuderia San Giorgio dei Bocconi, ha costituito il primo nucleo dell'equitazione sul territorio.
Il cavallo nella brughiera significa anche corse, galoppo e quindi allevamenti. Federico Tesio, il piu' grande e geniale allevatore di purosangue da corsa, colui che "inventò" Ribot e Nearco, aveva scelto il Lago Maggiore come quartier generale. «Un terzo dell'equitazione italiana viveva e si allenava qui in brughiera perché qui si era all'avanguardia - conclude Severgnini - . Pensiamo al maestro Roman che preparò decine di allievi e fece vincere l'oro individuale e a squadre all'Italia. Alla Capinera nel '69 arrivòVittorio Orlandi, un uomo innovativo, il quarto cavaliere della squadra che comprendeva i fratelliD'Inzeo e Graziano Mancinelli. Vincevano in tutto il mondo».
C'è una corsa molto ambita e difficile, il Gran Premio Città di Merano (corsa mitica sui 5000 metri), che sta all'ippica come il Gran Premio di Montecarlo sta all'automobilismo, a cui possono partecipare sia fantini professionisti che gentleman rider, cioè amatori. Tra questi ultimi sono, però, ben pochi quelli che ce l'hanno fatta. Ebbene, tanto per non smentire la tradizione, due di questi vincitori sono proprio di Casorate Sempione: Andrea Donati, nel 1972, in sella a Whispin, e Massimo Caimi, nel 1988, su North Bay .
22/04/2008
Michele Mancinomichele.mancino@varesenews.it