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Casorate…  com’era una volta 
 
Cavalli, cavalli al galoppo. Il terreno sembra scuotersi, gli animali si rintanano, il silenzio dei nostri boschi è rotto da grida, da comandi urlati nel fracasso generale: sono i soldati romani che attraversano la nostra zona per andare contro Annibale e bloccarlo al Ticino, tra Somma e Golasecca. Siamo nel 218 a. C. Casorate non esisteva ancora, qui ci sono solo foreste, lupi, animali selvatici di ogni razza, forse qualche capanna costruita sulle palafitte. 
Gli anni passano, altre truppe e altri cavalli calpestano il terreno su cui noi oggi abitiamo, passa anche Federico Barbarossa diretto a Milano, incominciano così ad attraversare la Lombardia i “tugnìtt” (che tutti ricordiamo a Casorate negli anni 1943 — 45). Già, perché qui ci troviamo lungo una via di comunicazione molto importante, da qui si deve passare per scendere dalle montagne e andare verso sud. Si incominciano a vedere piccoli nuclei abitati, villaggi, quindi chiesette, cappelle, si lavora la terra, ci sono piccoli commerci, si costruiscono fortificazioni, qualche castello: c’è già (siamo negli anni 1100 — 1200) il castello di Somma, di proprietà dei Visconti, signori di Milano e delle zone circostanti. Avanti con gli anni, anzi con i secoli: la vita dei nostri vecchi è dura, gli inverni pieni di neve, il freddo, la fame, le carestie, la peste infuria — Siamo nel’600 — Arrivano e passano lasciando desolazione e saccheggi eserciti stranieri di ogni razza, francesi, spagnoli, austriaci — Arriviamo alla fine del 700: un uomo arrogante e potente, con un esercito immenso passa il Ticino, ecco i francesi con Napoleone. Ma non c’è gloria eterna, l’Imperatore deve sloggiare, tornano gli austriaci e restano a lungo — Finché…. a Sesto Calende Garibaldi attraversa il Ticino e…. siamo a metà 800 tra una battaglia e l’altra, tra morti e distruzioni nasce l’Italia — Un po’ per volta nasce anche il nostro piccolo Casorate, nella zona del “Buscàsc” (vedi toponomastica), sorgono le chiese di S. Maria, S. Ilario e S. Stefano; si stabiliscono definitivamente alcuni nuclei famigliari, i Cattoretti, i Parolo, Dettoni, Salmini, De Molli, e tutti gli altri — Sono i “nóstar vìc”. 
Di Lilla Rotolo 
                                          Pievi di Arsago - Somma Lombardo - Mezzana alla fine del XIII secolo