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Modi di dire “di nóstar vìc“
1 - Ghe pusé trápul che ràtt.
Ci sono più trappole che topi.
Ci sono più persone disoneste che oneste, pronte a mettere le trappole per farti fare la fine del topo.
2 - Hai man tegnú a pàñ e pesìtt.
Mi hanno tenuto a pane e pesciolini.
Mi hanno tenuto sotto controllo.
3 - Adèss te capì 'l gir dal füm.
Adesso hai capito il giro del fumo.
Adesso hai capito come vanno le cose.
4 - Al ga ul pel in sül stómigh.
Ha il pelo sullo stomaco.
Quando uno è disonesto e non ha pietà di nessuno.
5 - Tìra sü 'l quadrèll e va in lécc.
Prendi il mattone e vai a letto.
Detto a qualcuno che è poco furbo o si fa fregare da uno che ha il “ pelo sullo stomaco “.
6 - Al cósta 'n œcc dal có.
Costa un occhio della testa.
Non comprarlo perché è troppo caro e per pagarlo ti costerebbe una fortuna, appunto un occhio.
7 - Metèm négar sü bianch.
Mettiamo nero su bianco.
Per essere sicuri di una certa vendita o acquisto, facciamo uno scritto davanti a un notaio.
8 - A ten càtat pü da ratt.
Non ne prendi più di topi.
Detto a uno poco sveglio, che invece di comperare qualcosa al suo prezzo o a meno, lo paga addirittura il doppio.
9 - L’é mei 'n œv in chœ che na galìna dumàñ.
È meglio un uovo oggi che una gallina domani.
Se oggi ti offrono solo un uovo da mangiare accettalo, non aspettare la gallina domani, potresti morire di fame.
10 - Te vurü la carne mó rüspa ' i óss.
Hai voluto la carne adesso rosicchia le ossa.
Detto a qualcuno che ha preteso la roba più bella degli altri e adesso si trova in difficoltà perché non la sa gestire.
11 - L’é mei vès ul padrúñ di burdúñ, pütóst che ul servitúr di salam.
E meglio essere il padrone delle rape, che il servitore dei salami.
È meglio essere proprietario delle rape che servo di gente ignorante.
12 - L’é mei sta ‘l múnd a tribulà, che murì cuntént.
È meglio stare al mondo a tribolare che morire contenti.
È meglio vivere tribolati che morire contenti.
13 — A végn püsé da un sciùr tacàgn, che da un puarétt andànt.
Si ottiene di più da un signore avaro, che da un povero generoso.
Da un amico ricco qualche vantaggio puoi averlo, ma da un povero generoso è più difficile.
14 - In ménu se a tàula mei sa mangia.
In meno si è a tavola e meglio si mangia.
Pochi a tavola mangiano meglio.
15 - Chi car sa tegn, car sa vend.
Chi caro si tiene, caro si vende.
Chi ha un’alta considerazione di sé pretende molto.
16 - Bisógna müþüràs segúnd i nóstar fórz.
Bisogna misurarsi secondo le nostre forze.
Si deve agire secondo le proprie capacità.
17 - Bisógna fa ‘l pas segúnd la gamba.
Bisogna fare il passo secondo la gamba.
Bisogna fare le cose secondo le nostre possibilità.
18 - Bisógna stagh atent cun chi sa parla.
Bisogna stare attenti con chi si parla.
Bisogna valutare bene con chi ci si confida.
19 - Var püsé ‘n amìþ vecc che cent parént.
Vale di più un vecchio amico che cento parenti.
È più importante l’amicizia che la parentela.
20 - Chi ga na trópp, da pü na vœrarìa.
Chi ha troppo, vorrebbe avere ancora di più.
Chi più ha, più vorrebbe.
21 - Ognidúñ al ga da fa a la só manéra.
Ognuno deve fare a modo suo.
Ognuno deve agire come crede.
22 - La róba par vès asé la dev vanzàs.
La roba per bastare deve essere abbondante.
La roba ( la merce ) per essere sufficiente deve essere abbondante, deve avanzare.
23 - Var da pü un búñ nóm, che tücc i dané dal mund.
Vale di più un buon nome, che tutti i soldi del mondo.
È meglio essere onesti che essere solo ricchi.
24 - Chi nas bèll, nas furtunà.
Chi nasce bello, nasce fortunato.
Chi nasce bello è anche fortunato. La bellezza è anche una fortuna.
25 - L’é mei un búñ aütt, che cent parér.
È meglio un buon aiuto che cento pareri.
È meglio un aiuto che cento consigli inutili.
26 - I amìþ e ‘l véñ i gan da vès vecc.
Gli amici e il vino devono essere vecchi.
Gli amici nuovi e il vino giovane bisogna conoscerli bene.
27 - Ul Signúr al ga i màñ lúngh.
Il Signore ha le mani lunghe.
Il Signore Iddio arriva ovunque.
28 - Quàndu la róba l’é bóna la va via prest.
Quando la roba è buona va via presto.
Quando la merce è d'ottima qualità si vende subito.
29 - A carnevàl ogni schèrz al var.
A carnevale ogni scherzo vale.
A carnevale si possono fare tutti gli scherzi ( leciti ).
30 - Chi prumètt trópp, al mantégn nagót.
Chi promette troppo, non mantiene niente.
Chi promette a tutti (come i politici…. ), non manterrà mai niente.
31 - L’é püsé ‘l fum che ‘l róst.
È più il fumo che l’arrosto.
Detto a uno che parla troppo e non combina nulla.
32 - In ca ghe búñ tucóþ .
In casa è tutto buono.
In famiglia è tutto buono, o tutto va bene.
33 - Ogni porta ga ‘l só batirœ.
Ogni porta ha il proprio battaglio.
Ogni famiglia ha i propri guai.
34 - Ul diàul al fa i caldàr, ma ‘l sa ricorda mai da fa i cuèrc.
Il diavolo fa le pentole, ma non si ricorda mai di fare i coperchi.
Chi fa il furbo, (magari rubacchiando) alla fine sarà scoperto.
35 - Senza un pú da furtüna sa fa nagótt.
Senza un poco di fortuna non si fa niente.
Se nella vita non hai fortuna, non riuscirai mai a combinare nulla di buono.
36 - Màñ frécc cœr cald.
Mani fredde cuore caldo.
Chi ha le mani fredde è di cuore buono.
37 - La pasciénza l’é la virtü di Sant.
La pazienza è la virtù dei Santi.
Chi ha tanta pazienza è da paragonare ad un Santo, (dal detto “Santa pazienza” ).
38 - Cun i canaia ghe sémpar da pèrd.
Con i cattivi c’è sempre da perdere.
Con i cattivi non si vince mai.
39 - L’erba bóna la fa i finócc.
L’erba buona fa i finocchi.
Dal buono nasce il buono.
40 - Chi va trópp in sü al 'ris cia da burlagió.
Chi va troppo in su rischia di cadere.
Chi nella vita si arricchisce troppo (in modo esagerato), prima o poi cadrà nella miseria.
41 - Bisogna savé pèrd par guadagnà.
Bisogna saper perdere per guadagnare.
A volte nella vita bisogna sapere perdere per poi riguadagnare con maggior profitto.
42 - La fam la fa tüscóº. o (tücóº)
La fame fa tutto.
Per la fame si possono commettere delle azioni terribili.
43 - Fin che la va la ga i gàmb.
Fin che va ha le gambe.
Fin che va bene così non cambiamo niente.
44 - Tücc ai gan ul só débul.
Tutti hanno il proprio debole.
Tutte le persone, anche gli invincibili, hanno il proprio punto debole.
45 - A chi ta la fa, fàgala.
A chi te la fa, fagliela.
Se qualcuno ti fa un dispetto, ripagalo con la stessa moneta.
46 - La róba a búñ mercà al manda l’óm all’uspedàl.
La roba a buon mercato manda l’uomo all’ospedale.
La roba a basso prezzo fa impoverire.
47 - I dané ai pàsan dapartütt.
I soldi passano dappertutto.
Con i soldi si corrompono tutte le persone.
48 - I bótt gha piàþan no nànca ai càñ.
Le botte non piacciono neanche ai cani.
A nessuno piace essere picchiato, neanche ai cani.
49 - L’é béñ vìst cume un càñ in geþa.
È ben visto come un cane in chiesa.
Non piace a nessuno ed è malvisto come un cane in chiesa.
50 - La libertà e pœ pü.
La libertà e poi più.
La libertà è impagabile.
51 - Par sudisfà un petìtt sa guarda no a spénd.
Per soddisfare un capriccio non si bada alla spesa.
Per togliersi una voglia non si guarda a ciò che costa.
52 - In di afàri bisógna rivà prim, se nó sa pèrd.
Negli affari bisogna essere primi, altrimenti si perde.
Gli affari migliori li fa chi arriva primo, altrimenti si perde l’occasione.
53 - A stó múnd ghe chi va in sü e chi va in giò.
A questo mondo c’è chi va in su e chi va in giù.
La fortuna è alterna, c’è chi sale e chi scende.
54 - Dópu ul màà, sa fa la légg.
Dopo il male, si fa la legge.
Quando succede qualche disastro allora si ricorre ad una legge, intanto però il male è fatto.
55 - L’é mei vès invidià che cumpatì.
E meglio essere invidiati che commiserati.
È meglio avere tanti soldi, così che la gente ti invidia, piuttosto che essere poverissimi ed essere commiserati.
56 - I buþìi i gan i gamb cürt.
Le bugie hanno le gambe corte.
Quando uno racconta bugie, poi si scopre sempre la verità.
57 - Chi va cúl zópp imprénd a zupegà.
Chi va con uno zoppo impara a zoppicare
Se frequenti una compagnia di disonesti, diventerai come loro.
58 - Ognúñ l’é padrúñ da pensà cúma ‘l vœr.
Ognuno è padrone di pensare come vuole.
Ogni uomo è libero di pensare a modo suo (pur sbagliando).
59 - A stó múnd se mai finì da imparà.
A questo mondo non si finisce mai di imparare.
A questo mondo non si è mai imparato abbastanza.
60 - Bèi o brütt sa spúºan tütt.
Belli o brutti si sposano tutti.
A volte per forza o per amore ci si deve accontentare di chi si puo sposare.
61 - L’é mia bèll quel ca ghe bèll, ma ghe bèll quel ca ta piàþ.
Non è bello quello che è bello, ma è bello quello che piace.
Quando uno compera una cosa che gli piace, ci sono sempre altre persone a cui invece non piace.
62 - Ul vèrs da l’àþan al riva nó in ciel.
Il raglio dell’asino non arriva in cielo.
I discorsi degli sciocchi non devono essere ascoltati.
63 - Chi sa ümìglia sa esalta.
Chi si umilia si esalta.
Chi si umilia attira simpatia.
64 - Bóca serava a pasa mia mósch.
Bocca chiusa non passano mosche.
Chi non chiede non ottiene.
65 - Cinghèi in pü, ma rúss.
Cinque centesimi in più, ma rosso.
Val la pena di spendere qualcosa in più, ma avere la cosa bella ; il rosso è considerato il colore più bello.
66 - L’ignurànt al duarìa evità i giudizi.
L’ignorante dovrebbe evitare i giudizi.
Quando uno è ignorante si dovrebbe astenere da certi giudizi.
67 - Quàndu ai sónan bisogna balà.
Quando suonano bisogna ballare.
Bisogna sempre adattarsi alle circostanze.
68 - La supèrbia l’é bóna par nisúñ.
La superbia non è buona per nessuno.
La superbia è antipatica a tutti.
69 - La süpèrbia l’é la màma dall’ignuranza.
La superbia è la mamma dell’ignoranza.
Chi è superbo è anche ignorante.
70 - Tücc i védan i difètt di àltar, i só ‘ia védan mai.
Tutti vedono i difetti degli altri, i propri non li vedono mai.
Prima di guardare i difetti degli altri, sarebbe opportuno guardare i nostri.
71 - Fin quan ghe ‘l fiad ghe vita.
Fino a quando c’è fiato c’è vita.
Fino a quando c’è vita c’è speranza.
72 - La verità la vegn sémpar a gàla.
La verità viene sempre a galla.
Prima o poi si scopre sempre la verità.
73 - Nisúñ a nas maèstar.
Nessuno nasce maestro.
Non criticare un principiante, anche tu non sei nato maestro.
74 - A la verità sa pó mia rispúnd.
Alla verità non si può rispondere.
Quando uno dice la verità è inutile controbattere.
75 - La veritá l’é üna sola, tütt ul rèst in ball da pü.
La verità è solo una, tutto il resto sono balle in più.
Solo uno dice la verità, tutti gli altri hanno raccontato bugie.
76 - Rispèta sa te vœrat vès rispetà.
Rispetta se vuoi essere rispettato.
Se vuoi il rispetto degli altri, devi prima rispettarli tu.
77 - In du ga ne 'ga nva.
Dove ce ne sono ne vanno.
Dove c’è ricchezza si aggiunge ricchezza.
78 - Un purscèll licàrd al vegn mai grass.
Un maiale delicato non diventa mai grasso.
Il maiale, se gli si danno cibi delicati, non s’ingrassa.
79 - La róba di àltar l’è sémpar püsé bóna.
La roba degli altri è sempre più buona.
La roba degli altri ( es. la moglie ) è sempre migliore.
80 - Cun püsé sa guarda, sa ved mai a se.
Più si guarda, non si vede mai abbastanza.
Non si guarda mai abbastanza, qualche cosa sfugge sempre.
81 - I viþamént fai in temp i bèi inànz.
Gli avvisi fatti in tempo sono bene avanti.
Un avvertimento è un grande vantaggio.
82 - Vütas che ‘l Signúr ta vüta.
Aiutati che il Signore ti aiuta.
Aiutati da solo se puoi, non sperare negli altri.
83 - Tücc i régul gan la só eceziúñ.
Tutte le regole hanno la loro eccezione.
Ogni regola ha sempre la sua scappatoia.
84 - La speranza l’é ul pàñ di póar.
La speranza è il pane dei poveri.
La speranza è l’ultima cosa che rimane ai poveri.
85 - Cun la fórza sa g’à sémpar raþúñ.
Con la forza si ha sempre ragione.
Quando un prepotente usa la forza crede di avere sempre ragione.
86 - Ogni óm l’é fai a la só manéra.
Ogni uomo è fatto alla propria maniera.
Ogni uomo ha la propria personalità.
87 - A parlà póch sa sbaglia mai.
A parlare poco non si sbaglia mai.
Meno si parla meno si sbaglia.
88 - La paróla l’é dargent, ma 'l tasé l'é dór.
La parola è d’argento ma il silenzio è d’oro.
Parlare è bello ma a volte bisogna saper tacere.
89 - Cún i süperiúr bisogna sémpar sbasà ‘l có.
Con i superiori bisogna sempre abbassare la testa.
Ai superiori bisogna sempre ubbidire.
90 - Un búñ bucúñ al cósta car.
Un buon boccone costa caro.
Si deve pagare per avere qualcosa che vale.
91 - La stima la sa pèrd in dún mumént.
La stima si perde in un momento.
L’onore o la stima si possono perdere in un attimo.
92 - La paja viþéñ al fœg la brüþa.
La paglia vicino al fuoco brucia.
Si può intendere così: non lasciare una donna sola con un uomo.
93 - Chi vœr trópp, al ciàpa nient.
Chi vuole troppo, non prende niente.
Chi pretende troppo a volte non ottiene niente.
94 - Cul temp e la pàia a marüa ànca i nèspul.
Col tempo e la paglia maturano anche le nespole.
Bisogna avere pazienza, e tutto si aggiusterà.
95 - Ul temp l’é medich.
Il tempo è medico.
Il tempo guarisce.
96 - Cunt ul temp sa giüsta tütt.
Con il tempo si aggiusta tutto.
Il tempo mette a posto tutto, anche i vecchi rancori.
97 - J’impustúr ai tìran cazótt luntàñ 'cen métar.
Gli impostori attirano cazzotti anche lontano cento metri.
Gli impostori attirano schiaffi appena li vedi anche da lontano.
98 - I misté fai par fórza ai vàran una sverza.
I lavori fatti per forza non valgono niente.
Quando fai un lavoro per forza, riesce sempre male, dunque è inutile farlo.
99 - Biþœgna ricugnós i própi difètt e cumpatì quì di àltar.
Bisogna riconoscere i propri difetti e compatire quelli degli altri.
Prima di criticare una persona guardiamo i nostri difetti.
100 - Ul múnd l’é bèll parché l’é varià.
Il mondo è bello perché è vario.
Quando uno fa una stramberia ( fuori dal normale ) si dice appunto che al mondo ci sono vari tipi di persone.